L’ Anpas che ci unisce dal Veneto al centro della Sicilia. Il diario di Mattia.
di Mattia Zamuner Bellinato
Sono le due del mattino e nonostante l’ora tarda in sede si sentono ancora delle voci, sono le voci dei ragazzi che coprono il servizio notturno: la voce di Selenia del telesoccorso, le voci di Linda e Lucio del servizio 118, c’è Davide con la sua ragazza Liliana, ci sono Giovanni e Miriam che discutono su qualcosa da scrivere per il sito e per finire in bellezza dalla stanza affianco a me si sentono le russate cavernose dei miei "compari" veneti Matteo e Davide che se la dormono di gusto.
Ma io cosa faccio ancora sveglio a quest’ora? Per capirlo dobbiano tornare indietro di una settimana, anzi di due mesi.
Me ne sto spaparanzato in spiaggia a prendere il sole quando ad un certo punto suona il telefono, è Dario il nostro responsabile per la protezione civile che mi dice :"Vuoi andare una settimana in Emilia a dare il cambio ai ragazzi che sono giù?", in un primo momento ho pensato: "sto tanto bene in spiaggia, chi me lo fa fare??" ma subito dopo non sono riuscito a venire a meno del mio dovere di volontario e ho immediatamente preparato la valigia.
Mentre lavoravamo al campo è stato impossibile non fare conoscenza dei ragazzi della Sicilia, un grande gruppo di GIOVANI simpatici ma sopratutto volenterosi con i quali si è instaurato subito un bellissimo rapporto di amicizia.
Alla fine della settimana quando è arrivato il momento dei saluti, c’è stata grande commozione perchè in quel momento si stava sciogliendo (e non sto esagerando) una famiglia, si era creato un mix di dialetti, modi di dire, usi e costumi di tutte le regioni d’Italia, il tutto tenuto insieme da un forte legame d’amicizia.
Ecco che io e Matteo della Croce Verde di Mestre e Davide della Croce Verde di Padova non abbiamo resistito a prendere il primo aereo per la Sicilia per andare a trovare i mitici ragazzi della protezione civile di Enna.
Appena arrivati in sede ci siamo subito accorti che all’interno vi era qualcosa di diverso rispetto alle altre associazioni, infatti i volontari che giravano erano tutti giovani dai venti ai trent’anni ed oltre a loro anche altri ragazzi (non volontari) se ne stavano in sede magari solo per farsi una chiacchierata tra amici o semplicemente per salutare.
Durante la nostra permanenza, ho avuto modo di constatare che a qualsisi ora del giorno la forza motrice dell’associazione era sempre attiva e in costante movimento, un grande gruppo di amici che tra studio e lavoro ritaglia del tempo per portare avanti tutti i servizi di cui l’associazione si occupa : c’è chi sta al telesoccorso, chi è di 118, chi lavora in radio, chi in redazione o chi semplicemente passa per dare una mano agli altri, anche solo una sistemata qua e la, il tutto condito da una bellissima atmosfera scherzosa e felice che rendeva qualsiasi lavoro più legggero.
Ieri sera, per esempio, in sede è stata allestita da volontari e amici una bellissima grigliata con karaoke alla quale ha partecipato anche il nostro presidente nazionale Fausto Casini, il quale da bravo giovane non si è sottratto dal cantare insieme a tutti i volontari!
Ora sono qui, seduto in centrale operativa e non riesco a dormire perchè so che domani dopo l’ultima tappa del tour in sicilia (Palermo), l’aereo delle 18.00 ci porterà indietro in Veneto a duemila chilometri di distanza da queste persone stupende con le quali ho trascorso sette giorni splendidi all’insegna di ciò che amo fare di più: mangiare, bere, ridere e scherzare ma soprattutto fare il volontario e tornerò ricco dell’esperienza fatta in un’associazione giovane sperando di riuscire a portare tutto ciò che ho visto e provato anche a Mestre.
W la Sicilia e viva l’ Anpas che ha unito sotto il segno del volontariato l’Italia intera!
