In ricordo di Giovanni Falcone
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”
Giovanni Falcone ( Palermo 18/5/1939 – 23/05/1992 ) riteneva di avere operato a Palermo come un “ Muratore “ ristrutturando ed imbiancando semplicemente una stanza e che a Roma avrebbe operato da “ Ingegnere “ al fine di costruire “ il Palazzo della Antimafia “.
Quando nel 1964 diventa magistrato il suo interesse si sposta dal diritto amministrativo a quello penale e, dopo appena un anno di lavoro a Palermo, nel 1979 viene impegnato come Giudice Istruttore. L’eco degli omicidi, delle faide che insanguinano la città, lo raggiungono a Palazzo di Giustizia e consolidano il suo impegno a combattere il crimine organizzato. Giovanni Falcone diviene in poco tempo una “bussola per trovare la rotta nei percorsi accidentati della mafia e della mafiosità”, un punto di riferimento imprescindibile.
La figura di Giovanni Falcone ha rappresentato e rappresenta un pilastro fondamentale nella lotta alla mafia e più in generale nella storia della Repubblica Italiana, uno straordinario esempio di fiducia e dedizione alle istituzioni di fedeltà incondizionata allo Stato.
Sono passati venti anni da quando l’Autostrada da Punta Raisi a Palermo si sbriciolò, devastata da una bomba al bivio di Capaci e inghiottì il Giudice Giovanni Falcone e gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cino.
Fu ucciso perchè era diventato un personaggio "scomodo" per Cosa nostra. Come sosteneva Gaspare Mutolo a seguito di un interrogatorio: "la mafia non uccide per il gusto di uccidere, anzi se può cerca di evitarlo. Si arriva all’omicidio quando si vede un nemico, quando si individua in una determinata persona un pericolo".
Un uomo che con la sua semplicità è riuscito a penetrare nel cuore di milioni di persone ed a farle cambiare, trasmettendo un sublime senso di rispetto ed onore che rimarranno indelebili e che nulla potrà mai cancellare. Un uomo che, a vent’anni dalla sua morte, mobilita migliaia di persone unite per lottare contro un sistema mafioso che danneggia enormemente la società civile di questo territorio.
Giovanni Falcone, un uomo lasciato solo dalle istituzioni ma che di certo ha avviluppato i cuori della stragrande popolazione italiana. Un uomo mite, buono, intelligente e con una carica umana che pochi uomini possono vantare di avere.
Grazie al sacrificio di Giovanni Falcone si sono scardinati i “santuari” di Cosa nostra, rotto alleanze, rotto regole consolidate e non scritte di Cosa nostra: ha avuto l’intelligenza di “trattare” con umanità coloro che sono divenuti collaboratori di giustizia.
Noi del Comitato Anpas Sicilia desideriamo ricordarlo così, per come abbiamo fatto il 23 maggio 2009 in occasione del Meeting Nazionale Anpas in Sicilia, da uomo coraggioso, da cittadino tra i cittadini, da siciliano onesto come la maggior parte dei siciliani, continuando a percorrere, da volontari quali siamo, le sue orme contro ogni forma di mafia e criminalità ed aiutando i territori e la popolazione a divincolarsi dal sistema corrotto e clientelistico della mafia ed essendo sempre pronti a sacrifici per come Lui ci ha insegnato.