Sisma Emilia Romagna. Trovato l’ultimo disperso, i morti salgono a 24
a cura della redazione di Anpas Sicilia
Trovato il corpo dell’ultimo disperso (13.15) – Sale a 17 il bilancio delle vittime provocate dalla forte scossa di ieri, 29 Maggio, che fa salire il bilancio dei morti a 24. L’ultimo disperso è stato trovato e identificato in mattinata, si tratta di un operaio morto nel crollo dell’azienda Haemotronic a Medolla (Modena). La notizia è stata confermata dal Dipartimento della Protezione Civile.
di Giovanni Albanese
Sorge il sole al giorno numero 10 dell’emergenza terremoto in Emilia Romagna, messa in ginocchio da una sequenza sismica che dallo scorso 20 maggio a oggi ha registrato circa 600 scosse di terremoto. Le prime violente scosse del 20 maggio avevano registrato 7 morti, nelle repliche di ieri ben 17, facendo salire il bilancio a 24 deceduti. Si cerca l’ultimo disperso, mentre i feriti – secondo il dato fornito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile – è di 350 feriti, circa 14mila gli sfollati.
La maggiore parte dei morti di questo terremoto sono lavoratori. Operai, gente che ogni giorno era lì per poche centinaia di euro che servivano per fare stare bene la propria famiglia, per tirare fino alla fine del mese. Gente che non si era persa d’animo dopo i primi danni del terremoto, che era tornata a lavoro per ripartire, che non è stata premiata quanto avrebbe meritato. Proprio quella della sicurezza sui luoghi di lavoro è la grande ferita di questa Italia messa in ginocchio dal terremoto, prima ancora della mancata conoscenza del rischio sismico da parte della popolazione, che va meglio informata sui dati certi, più che bombardata di tesi discordanti fra placche, zolle e previsioni Maya circa la fine del mondo.
Anpas, insieme al Dipartimento nazionale di Protezione civile, da questo punto di vista ha già tracciato una strada credibile e produttiva con il progetto “Terremoto – io non rischio”, che ha come obiettivo la sensibilizzazione della popolazione al rischio sismico, che si svolgerà in piazza il 13 e 14 ottobre. Per adesso bisogna porre rimedio alla maxi-emergenza emiliana.
In terra emiliana è un continuo di scosse. Nella notte ci si è fermati ben 50 volte, quasi da non fare più impressione. Anche se la paura fra gli sfollati è tanta e per i soccorritori è sempre più difficile il compito di far mantenere la calma. Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte, la più forte è stata alle 3.54, con magnitudo 3.4 ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso.
Proseguono le ricerca dell’uomo disperso. Si tratta di un operaio, un altro, fra le macerie del crollo dell’azienda Haematronic di Medolla, provincia di Modena, da dove ieri sono stato estratti tre corpi senza vita. L’unica bella notizia, in questo scenario tragico, si riconduce al ritrovamento di ieri sera di una donna di 65 anni a Cavezzo, estratta dai vigili del fuoco e trasferita all’ospedale di Modena da un’ambulanza della pubblica assistenza di Crevalcore. Era rientrata in casa, in un palazzo di quattro piani, per recuperare alcuni indumenti. Si sarebbe salvata dal crollo perché protetta dalla spalliera del letto.
Anpas è già attiva a Novi di Modena, con un campo gemello rispetto a quello allestito già dallo scorso 21 maggio a Mirandola, in piazza Costa. Nell’emergenza emiliana sono attivi in questo momento 65 volontari, oltre ai due presenti presso la Sala Operativa Nazionale. Come quello di Mirandola, il campo a Novi di Modena potrà accogliere 250 persone, grazie a un modulo cucina di Anpas Lombardia, una tensostruttura che verrà allestita per la mensa del campo in arrivo da Anpas Basilicata e un modulo elettrico di Anpas Toscana.
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ANPAS SICILIA IN “CODICE GIALLO”
Resta in “codice giallo”, in attesa di altre indicazioni dalla Sala Operativa Nazionale, il comitato regionale di Anpas Sicilia. Il responsabile regionale di Protezione civile, Andrea Colaleo, spiega che "in queste ore le pubbliche assistenze siciliane stanno facendo pervenire disponibilità per la partenza di uomini e mezzi, in attesa di nuove possibili indicazioni. Vorrei ribadire ai tanti volontari che hanno espresso per vie informali la voglia di partecipare a eventuali partenze, di far pervenire la loro disponibilità solo attraverso le associazioni di appartenenza". Per adesso, resta il "codice rosso" solo per le quattro unità siciliane che avevano già programmato la loro partenza nella zona del sisma per partecipare all’emergenza dal 2 al 9 giugno.
Di seguito, a cura della Redazione di Anpas Sicilia, l’elenco delle pubbliche assistenze che hanno dato la loro disponibilità alla Sala Operativa Regionale (in continuo aggiornamento)
– Apas Paternò: Già pronti 12 volontari, tra cui 4 infermieri professionali, 4 volontari specializzati in logistica, 2 volontari per la segreteria da campo e 2 volontari generici. I mezzi messi a disposizione dalla pubblica assistenza sono un’ ambulanza, un pulmino 8 posti e un camioncino telonato per trasporti.
– Corpo Volontari Protezione Civile Leonforte: Ben 6 volontari specializzati nel settore logistico sono pronti a partire per andare a dare il loro contributo nei campi che Anpas ha allestito a Mirandola e Novi di Modena.
– Angeli per la vita Castelvetrano: Già in allerta con codice giallo da diversi giorni gli Angeli per la vita di Castelvetrano, hanno dato disponibilità a partire con i propri mezzi e unirsi alle altre Pubbliche Assistenze associate all’ANPAS Sicilia, al fine di formare una colonna mobile e dare assistenza alle popolazioni colpite dal sisma, se ciò sarà richiesto dalla sala operativa nazionale.
– Ente Corpo Volontari Protezione civile Enna: 10 volontari per il settore logistico, 2 volontari per la segreteria di campo e un infermiere professionale sono le forze messe a disposizione dalla pubblica assistenza alla Sala Operativa Regionale.
– Paceco Soccorso: La pubblica assistenza di Paceco, subito dopo l’attivazione in codice giallo di Anpas Sicilia, ha dato la disponibilità di 7 soccorritori.
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AGGIORNAMENTO DAL COMITATO OPERATIVO DEL DPC (ore 12.16)
Assistenza e soccorso alla popolazione. Dopo l’evento sismico di ieri mattina, sono state avviate le operazioni per l’allestimento di nuovi moduli per l’accoglienza alla popolazione colpita: due a Mirandola, offerti da Piemonte e Friuli Venezia Giulia; uno a Medolla messo a disposizione dal Molise, uno a San Prospero dall’Umbria, uno a San Possidonio dal Lazio, uno a Cavezzo dall’Abruzzo e a San Felice sul Panaro il modulo offerto dalla Provincia Autonoma di Trento. Ad eccezione del modulo del Lazio, gli altri saranno operativi da stasera.
Per ampliare la disponibilità di accoglienza delle persone colpite dal terremoto è stato messo a disposizione da Ferrovie dello Stato un treno con 6 carrozze-cuccette nella stazione di Crevalcore. I posti letto disponibili sono 360, con circa 120 persone temporaneamente ospitate. Nella stazione di Bondeno, il Coi-Genio Ferrovieri ha messo a disposizione un treno-cuccette da 90 posti letto.
Grazie al potenziamento degli accordi tra Regione Emilia Romagna e Federalberghi, saranno disponibili ulteriori posti letto.
Nel caso di nuove richieste da parte dei sindaci dei comuni colpiti dagli eventi sismici, sono stati inviati presso l’area di ammassamento di Bologna ulteriori materiali come tende, brandine, cuscini, coperte.
Sale a 17 il bilancio delle vittime.
Donazioni. Su richiesta Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la Regione Emilia Romagna e grazie agli operatori di telefonia mobile e ai media, è attivo dalle 19.00 di ieri sera il numero 45500 per la raccolta di fondi attraverso l’invio di SMS del costo di 2 euro, destinati alla popolazione emiliana colpita dagli eventi sismici.
Numeri verdi. Il numero verde per le emergenze della Regione Emilia Romagna è l’800.333.911.
E’ sempre disponibile anche il numero verde 800.840.840 del Dipartimento della Protezione Civile che fornisce agli utenti le informazioni in base agli aggiornamenti del Comitato Operativo riunito in seduta permanente nella sede del Dipartimento della Protezione Civile. Ricordiamo che il Contact Center non è un servizio di soccorso e non sostituisce i tradizionali numeri di emergenza (es.115, 118).
Attenzione: in relazione alla diffusione di notizie riguardanti la previsione di ulteriori scosse di terremoto, si ribadisce che lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si rammenta che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, nonché magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento. Nelle aree attualmente interessate dai fenomeni sismici, massima attenzione deve essere dedicata alla verifica delle condizioni di sicurezza degli edifici che hanno subito il terremoto e, in particolare, delle strutture strategiche, di quelle più antiche e vulnerabili, monumentali e di culto, e di tutte quelle che mostrano lesioni e danneggiamenti.