Enna, “Comunicare per integrare: il ruolo delle pubbliche assistenze”
Enna, 8 settembre – Ripartire dai giovani e dalla scuola: sembra questa la ricetta per “restare umani” e per non dimenticare ciò che è importante in una comunità. Nell’incontro che si è tenuto questa sera, all’interno del teatro di Enna, è stato infatti ripetuto più volte che bisogna tornare a investire su giovani e cultura.
“Comunicare per integrare: il ruolo delle pubbliche assistenze”, questo il titolo del momento di riflessione, moderato dalla giornalista Tiziana Tavella, che ha visto succedere gli interventi di Mario Sensini, giornalista del Corriere della sera, Simonetta Guidotti, giornalista del TG2, Fausto Casini, past president Anpas nazionale, Salvatore De Mola, sceneggiatore, Carmine Lizza, responsabile protezione civile Anpas nazionale.
Ad aprire la serata i saluti del sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, che ha ringraziato Anpas: “A Enna abbiamo un grande esempio di sinergia tra istituzioni e volontariato, Anpas è per noi uno straordinario supporto.”
A seguire Fabrizio Pregliasco, secondo il quale “bisogna investire sulla cultura e restare vicini a chi si trova in queste situazioni di forte disagio”; di Lorenzo Colaleo, presidente Anpas Sicilia e Dimitri Bettini, presidente Anpas Toscana.
Durante l’incontro sono state raccontate le esperienze di integrazione con Pino Aceto che ha parlato del progetto “Insieme a te” e con Egidio Pelagatti che ha riportato quanto successo ad Amatrice con i migranti partiti per aiutare la popolazione colpita dal terremoto.
Secondo Simona Ius, responsabile Anpas psicologia dell’emergenza: “Per restare umani abbiamo bisogno di raccontare storie, di vedere i volti dei migranti, di non perdere mai il contatto con quanto succede su quelle navi.”
Il giornalista Mario Sensini ha voluto poi sottolineare l’importanza dei migranti per il nostro paese, motivo di sviluppo e di benessere sociale ed economico, ricordando come la maggior parte dei migranti regolari paghino le tasse e i contributi ma siano poi esclusi dal sistema pensionistico.
Mentre Casini ha ricordato come le pubbliche assistenze siano esempi per i giovani, luoghi in cui l’integrazione non è un fatto straordinario ma ordinario, e come Anpas già durante il terremoto in Emilia abbia voluto essere attenta anche alle esigenze dei terremotati con diverse culture e religioni.
Sia Guidotti che De Mola hanno parlato della narrazione televisiva e della difficoltà di raccontare storie positive di migranti, “gli italiani si appassionano maggiormente alle narrazioni malate, quelle tipicamente da fake news, è nostro compito continuare a raccontare quanto c’è di buono anche se fa più audience una notizia su un gattino che sui migranti su un barcone”.
In conclusione Carmine Lizza ha sottolineato come il volontariato di protezione civile sia improntato sull’integrazione di tutti “ma non possiamo sostituirci alla scuola, alla famiglia e quelle comunità sociali che dovrebbero fare di più. I migranti sono una risorsa per l’Italia e lo sono perché questo paese sta invecchiando e si spopola. Abbiamo pensato a “io non rischio” come formazione sui rischi, forse adesso è tempo di investire su un progetto che formi cittadini attivi”.