Legge di stabilità: i rischi per il territorio e le proposte del forum del Terzo Settore
Un impegno concreto per aumentare il fondo per le politiche sociali, la diversificazione delle misure anti povertà nelle province siciliane, ma soprattutto, l’impegno in sede parlamentare affinché i rischi della nuova legge di stabilità vengano ridotti al minimo per chi vive il terzo settore ogni giorno, come missione di vita.
Sono queste le proposte che stamattina nella Sala Bonaventura a Catania, il Forum del Terzo settore siciliano ha chiesto ufficialmente ai deputati nazionali eletti in Sicilia. Ma all’invito all’incontro pubblico lanciato dal portavoce del Forum Pippo Di Natale, presidente regionale dell’Auser. sono arrivati solo due messaggi di saluto da altrettanti senatori (Giuseppe Marinello e Antonio Scavone). In sala, invece, nessuna presenza istituzionale. Il debutto di stamattina è però servito a presentare le attività del Forum; insieme a Di Natale, sono intervenuti il vicepresidente nazionale delle Acli e presidente di Acli Sicilia, Santino Scirè, Giuseppe Greco, segretario regionale di Cittadinanzattiva e Maria Rosaria Aquilone , presidente regionale Anteas.
I dati siciliani sul terzo settore? Eccoli, da fonte Istat: sono 271.714, pari al 6,1% del totale nazionale (4.425.950), le imprese rilevate sul territorio della Sicilia dal 9° Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubbliche e Non Profit. La variazione percentuale rispetto al 2001, anno dell’ultimo Censimento, è pari al +10,1%, superiore alla media nazionale (+8,4%). La rilevazione censuaria ha messo sotto la lente di ingrandimento anche il mondo del Non Profit: in Sicilia le Istituzioni rilevate sono 19.846 pari al 6,6% del totale nazionale (301.191) con un incremento del 19,3% rispetto al Censimento 2001, inferiore alla media nazionale (+28%). Questo settore impiega a livello regionale 279.202 risorse umane di cui: 39.668 addetti, 14.539 lavoratori esterni, 326 lavoratori temporanei e 224.669 volontari.Intanto, in Sicilia sono 547 mila le famiglie che vivono in povertà relativa, pari al 27,03% della popolazione, e 180 mila in povertà assoluta.“Nella legge di stabilità non abbiamo riscontrato quelle novità che in moltissimi attendevamo, e cioè le misure concrete di contrasto alla povertà, il rimpinguamento dei fondi sociali per la non autosufficienza e molto altro- ha spiegato Di Natale- le risorse per le politiche sociali, soprattutto a quelle per la non autosufficienza. Oggi non possiamo cantar vittoria. Se da un lato le istanze che abbiamo sollevato sono rimaste senza ascolto, dall’altro, soprattutto, constatiamo con amarezza che la nostra idea di costruire un sistema di welfare a lungo termine, solido e inclusivo, non ha trovato effettivo riscontro tra le priorità di questo governo”. Non ci sono dunque aumenti di risorse per i fondi sociali, per il 5per mille, per la cooperazione internazionale, per il servizio civile e, in particolare, mancano un chiarimento su IMU e enti non commerciali e sulle agevolazioni sull’imposta di registro per il non profit. Rispetto alla questione fiscale il Forum siciliano teme che si voglia modificare la natura delle onlus, equiparandola a quella degli enti commerciali”. Il Forum ritiene inaccettabile che una mensa sociale debba pagare l’IMU alla stregua di un ristorante, che uno spazio dedicato ad attività educative o ludico-sportive debba essere considerato come una struttura che fa attività di tipo commerciale. “Non è sostenibile che su questo non venga presa una posizione netta – sottolinea la Aquilone- Chiediamo da tempo che venga messa in moto la progettualità a favore di questo mondo…” Per Scirè, che nelle Acli nazionali segue personalmente il settore della Famiglia, è arrivato il momento, “di farsi sentire con proposte concrete. Anche i dati della nostra organizzazione rimandano un quadro di povertà diffusa. Non è un caso se , insieme alla Caritas, abbiamo avviato un Patto aperto contro la povertà con un progetto di reddito di inclusione sociale”. Per Pippo Greco, “il governo Letta ha raggiunto l’obiettivo solo parzialmente. Ora è necessario che tutti, ciascuno dalla propria realtà, contribuisca a tenere alta la visibilità del terzo settore, che rappresenta per il Paese una ricchezza vera”. Il Forum del terzo settore siciliano raccoglie ben 29 associazioni da anni impegnate nella solidarietà, nella promozione dei diritti e delle opportunità sociali, e nella rappresentanza delle associazioni di volontariato, di promozione sociale e della cooperazione sociale.