Anpas Sicilia

Protezione CivileTragedia Lampedusa: “Il lutto nazionale non basta, servono soluzioni credibili”

Tragedia Lampedusa: “Il lutto nazionale non basta, servono soluzioni credibili”

di Giovanni Albanese

E’ il giorno del lutto nazionale. Ma non basta per mettere la parola fine all’emergenza umanitaria che ormai da mesi si vive nel Mediterraneo. La tragedia di Lampedusa, le decine di cadaveri posti uno accanto all’altro senza nomi, racconta tanta disperazione. Uomini, donne, bambini, costretti ad andare incontro alla morte per la speranza di continuare a vivere, magari con un pizzico di serenità in più, lontani dalla guerra.

Di poco fa la nota stampa del presidente di Anpas Nazionale, FAUSTO CASINI: “Assistiamo in silenzio alle vicende di uomini donne e bambini che in questi giorni hanno perso la vita nel Mediterraneo, consapevoli che molto poteva essere fatto se solo fossero state messe al centro le persone e non la cinica difesa di interessi di pochi e la ricerca di facili consensi.
Il continuo rimpallarsi di responsabilità, a cui purtroppo assistiamo anche in queste ore, assommato all’insopportabile ricerca di protagonismo, ci rattrista anche perché il nostro essere volontari ci porta a condividere la sofferenza.
Per noi il lutto è un momento triste, ma non di rassegnazione e come ogni volta che si perde una persona cara, un compagno di strada o una persona in difficoltà, deve portarci a riflettere se tutto ciò che era possibile fare, anche da noi volontari, sia stato fatto.
Invitiamo le istituzioni di questo Paese e della Comunità Europea a rivedere la legislazione in tema di immigrazione e ci mettiamo a disposizione per immaginare nuove forme di accoglienza, nuove possibilità di soccorso e di cooperazione a tutela delle vite umane”.

Così il capo della Protezione civile della Regione Siciliana, CALOGERO FOTI, sul suo profilo facebook, dopo il suo arrivo a Lampedusa: “Entri in un hangar e ti accorgi che non è utilizzato per il fine a cui era destinato, ma per accogliere file di uomini morti con lo sguardo perso nel vuoto come a dire perché questa morte assurda è capitata a me, annegato a pochi metri dalla terra, o con le braccia aperte come a pregare un Dio che li ha dimenticati. Poi pensi che anche tu avresti potuto essere uno di loro soltanto se fossi nato nelle loro stesse patrie e avessi inneggiato alla libertà o ad una vita degna di tale nome. E sono tanti uomini e donne che hanno scelto la vita per trovare la morte. Allora ti domandi perché è potuto accadere, perché questo canale di Sicilia non è controllato al fine di evitare tragedie come queste che troppe volte si sono ripetute trasformandolo in un enorme cimitero. Quali passaggi vietati non devono esser visti tanto da evitare le intercettazioni delle carrette della disperazione. Tutto ciò è ingiusto e inaccettabile. La terra, qualunque essa sia, è e deve essere di tutti e tutti hanno diritto ad una vita dignitosa e che venga rispettata la dignità di uomini. Il mondo può essere migliore soltanto se noi saremo migliori”.

Per LORENZO COLALEO, presidente di Anpas Sicilia "bisogna trovare soluzioni realiste. Decine di uomini scappano metteno a repentaglio la loro vita per raggiungere la Sicilia e scappare dalla guerra. E’ necessario che la politica si metta al lavoro per creare immediatamente un corridoio umanitario credibile, che eviti in futuro orrori come quello avvenuto a Lampedusa". 

Il dramma di Lampedusa ripreso dall’elicottero della Guardia Costiera su WWW.RADIOANPASSICILIA.IT

L’ANPAS è un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro diffusa su tutto il territorio italiano. Attualmente, ad essa aderiscono 880 pubbliche assistenze e 282 sezioni. A livello europeo Anpas fa parte della rete SAMI – Samaritan International.

Via Roma, 353 Enna
Tel. +39.0935545909
segreteria@anpas-sicilia.it
redazione@anpas-sicilia.it
Codice fiscale 97070810821