Protezione civile, riunione dei generali dell’Unione Europea
Valutare lo stato di avanzamento della negoziazione tra i Paesi sulla proposta legislativa di revisione della normativa di protezione civile europea, discutere della revisione del funzionamento del Fondo di solidarietà europeo in caso di disastri, confrontarsi sulla nuova organizzazione e sulla capacità di risposta dell’Emergency Response Centre (ERC) in caso di catastrofi gravi e multi-dimensionali al fine di garantire il necessario supporto ai singoli Stati membri.
Sono stati questi gli argomenti centrali posti sul tavolo della 31esima riunione dei Direttori Generali di protezione civile dell’Unione Europea, tra i quali il Capo del Dipartimento, Franco Gabrielli, dell’Area economica europea e di Paesi candidati, riuniti oggi a Vilnius sotto la presidenza lituana.
In particolare, sono state presentate diverse proposte con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’Emergency Response Centre: si è discusso della possibilità di estenderne l’attivazione per missioni di cooperazione tecnica – come avvenne nel 2012 in seguito al naufragio della Costa Concordia, quando al Giglio vennero alcuni esperti francesi e olandesi con il compito di osservare quanto si stava facendo per cercare le persone ancora disperse – per finire con l’ipotesi di creare una comunità di tecnici europei per migliorare il legame tra il mondo accademico e quello operativo di protezione civile.
I Direttori Generali, inoltre, si sono nuovamente confrontati – riprendendo quanto discusso nell’ultimo meeting svoltosi a Dublino lo scorso maggio – sul se e come sia possibile pianificare la disponibilità di moduli di pronto intervento, costituiti da risorse messe a disposizione su base volontaristica dai singoli Stati membri, in grado di intervenire tempestivamente laddove necessario.
"Sicuramente, sono le autorità di protezione civile dei singoli Stati ad avere la primaria responsabilità di proteggere i propri cittadini, conoscendo il territorio e avendo fatto esperienza dei disastri e degli errori del passato" ha detto il Prefetto Gabrielli. "Tuttavia, creare una specie di pool volontario di risorse predefinite, in grado di arrivare immediatamente da altri Stati in caso di bisogno, credo sia qualcosa su cui investire da subito. Ritengo, infatti, che con il supporto dell’Unione Europea potremmo diventare ancor più efficienti nella risposta in emergenza rispetto a quanto siamo già oggi".