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SanitàTagli alla Sanità: la mozione del consiglio nazionale Anpas

Tagli alla Sanità: la mozione del consiglio nazionale Anpas

Il Consiglio nazionale ANPAS, riunitosi a Bari sabato 29 settembre, ha preso atto della difficile situazione dei rapporti tra Volontariato, Istituzioni e Pubblica Amministrazione in merito all’organizzazione dell’emergenza sanitaria e del trasporto socio sanitario in molte Regioni. In una situazione di pesante crisi economica e di forte contenimento delle spesa pubblica, i cittadini hanno visto ridurre pesantemente i servizi alla persona che sono quelli che contribuiscono alla tutela dei diritti civili e sociali, costituzionalmente riconosciuti. Il Volontariato, per la sua funzione di sussidiarietà e per il suo radicamento territoriale, svolge un ruolo centrale per la nostra Democrazia, non solo perché garantisce importanti servizi ai cittadini ma perché contribuisce alla coesione sociale delle comunità.

Il Consiglio nazionale esprime la propria solidarietà e vicinanza ai Comitati Regionali ed alle Pubbliche Assistenze che attualmente stanno vivendo un momento di enorme difficoltà con ripercussioni molto gravi sui cittadini e sulle comunità.

In particolare in questo momento:

Le Pubbliche Assistenze del Piemonte hanno promosso una manifestazione, che si terrà mercoledì 3 ottobre, per contestare le scelte della Regione Piemonte che da mesi non fornisce risposte alle richieste di incontro inviate, non ha coinvolto il volontariato sanitario quale attore primario del sistema nella discussione sulle svariate ipotesi di revisione del sistema di Emergenza Urgenza 118 e degli altri servizi di nostracompetenza. Ha inoltre ritardato i tempi di pagamento dei rimborsi spese.

Le Pubbliche Assistenze delle Marche, a seguito della mancata applicazione delle norme approvate dalla Regione, della parziale emanazione dei regolamenti attuativi della legge esistente, del mancato rimborso dei costi effettivamente sostenuti dalle Associazioni per lo svolgimento del servizio saranno costrette a fermare i propri mezzi in tutta la regione se, entro il 30 novembre prossimo, non verranno definite le modalità dei rimborsi spettanti alle Associazioni di Volontariato.

Nelle regioni Abruzzo, Calabria, Lazio ed Umbria manca la definizione di una legge che chiarisca i rapporti tra Pubblica Amministrazione ed Associazioni di Volontariato, per l’organizzazione del trasporto sanitario.

Il servizio di emergenza ed urgenza nel nostro paese è garantito, per circa il 70% da Associazioni di Volontariato. Il coinvolgimento diretto di cittadini attivi ed il radicamento dell’Associazionismo nel nostro Paese, oltre a contenere fortemente i costi complessivi a carico dello Stato, contribuisce a rendere il sistema più flessibile ed in grado di modularegli interventi sulla base delle esigenze dei territori. Il ruolo dei volontari all’interno del sistema appare ancora più importante in una fase di riorganizzazione dei presidi ospedalieri e di pronto soccorso, prevista dalla Spending Review recentemente approvata dal Parlamento, per garantire un intervento rapido ed adeguato nell’intero territorio nazionale.L’attività viene svolta sulla base di accordi e convenzioni con le Regioni e/o con le Aziende Sanitarie, che prevedono il rimborso delle spese effettivamente sostenute e rendicontate dalle Associazioni che riguardano principalmente il costo di carburante e la retribuzione del personale dipendente necessario a garantire la continuità del servizio.

Il mancato rispetto degli accordi sottoscritti da Pubbliche Amministrazioni ed Istituzioni, il continuo rimandare l’attuazione dei Regolamenti regionali ed i ritardi nella tempistica dei rimborsi delle spese sostenute dalle Associazioni, rischiano di portare l’intero sistema al collasso, mettendo in ginocchio il Volontariato e colpendo il diritto alla salute dicentinaia di migliaia di cittadini italiani.

Il Consiglio nazionale:

INVITA i Comitati regionali e le Associate Anpas a continuare le azioni di protesta sui territori, curando in particolare la corretta informazione dei cittadini sulle conseguenze delle scelte adottate da Pubbliche Amministrazioni ed Istituzioni locali;

IMPEGNA la Direzione nazionale a monitorare la situazione nell’intero territorio nazionale al fine di valutare l’organizzazione di un’azione nazionale di protesta, coinvolgendo le altre realtà del Terzo Settore.

IMPEGNA la Direzione nazionale ad aprire con il Ministero del Lavoro e con le parti sociali una riflessione per una modifica delle Legge 92/2012 che preveda forme contrattuali maggiormente appropriate per i dipendenti impegnati nelle attività di trasporto sanitario

IMPEGNA la Direzione nazionale a richiedere un incontro urgente al Ministrodella Salute, Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Al Presidente della Conferenza delle Regioni; Al Coordinatore degli Assessori regionali alla Salute.

LA PROTESTA A TORINO, INTERVIENE ANCHE IL PRESIDENTE NAZIONALE FAUSTO CASINI

A Torino, centinaia di volontari e decine di ambulanze in piazza, questa mattina, per rivendicare il rispetto degli impegni presi dalla Regione e per rivendicare il diritto al dialogo per chi esercita con responsabilità il ruolo di cittadino attivo.

«Mai si era arrivati a una situazione del genere», dichiara Fausto Casini, Presidente nazionale Anpas. «La cosa che stupisce è che con il cambio degli amministratori si perda la memoria, al punto di arrivare a definire i volontari di un’associazione di volontariato come “fornitori”. Questo fa ancora più male se a organizzare un servizio, ci sono alcune tra le associazioni più antiche d’Italia che hanno contribuito a costruire la rete dei servizi sanitari sul territorio».

«Mentre su altri fronti, com’è noto dalle cronache di queste ultime settimane, si fanno spese pazze, una falsa difficoltà economica è utilizzata come alibi per non rimborsare i servizi resi ai cittadini da un mondo, quello del volontariato, che potrebbe essere d’esempio per cambiare anche la politica in un’ottica di servizio ai cittadini», prosegue il presidente Nazionale Anpas.
«Quando un volontario arriva a fermarsi è perché sente che il proprio lavoro è strumentalizzato contro i cittadini stessi. Ci auguriamo che chi ha la titolarità delle relazioni modifichi il proprio comportamento e si metta ad ascoltare, e anche ad imparare, come si esercita il ruolo di pubblica amministrazione con responsabilità».

Conclude Casini: «Le difficoltà del Piemonte sono difficoltà che troviamo anche in altre regioni. Riteniamo che a questo punto l’Italia tutta si debba interrogare sulla propria idea di sussidiarietà e di collaborazione tra cittadini e istituzioni per non disperdere le poche aspirazioni alla partecipazione ormai rimaste. Gli esempi che ricaviamo in questa occasione non sono di buon auspicio, ma Anpas e i suoi centomila volontari saranno vicini ai volontari e ai cittadini piemontesi».
Da mesi infatti i novemila volontari delle 81 associazioni Anpas del Piemonte chiedono un incontro all’assessore Tutela Salute e Sanità Regione Piemonte, Paolo Monferino e al presidente Regione Piemonte Roberto Cota per comprendere quali saranno le strategie messe in atto dalla Regione nella rivisitazione del Sistema Emergenza Urgenza 118 piemontese e di tutti i servizi socio-sanitari, a mezzo ambulanza, gestiti in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale.

L’ANPAS è un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro diffusa su tutto il territorio italiano. Attualmente, ad essa aderiscono 880 pubbliche assistenze e 282 sezioni. A livello europeo Anpas fa parte della rete SAMI – Samaritan International.

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