Sisma Emilia Romagna. Un’altra scossa violenta di 5,1 con epicentro a Novi di Modena. Oggi è lutto
a cura di Giovanni Albanese (in continuo aggiornamento)
E’ giorno di lutto nazionale per morti del terremoto in Emilia Romagna. Sette nella prima violenta scossa dello scorso 20 maggio, che aprì l’emergenza in terra emiliana, diciassette in quella dello scorso 28 maggio. Ieri sera un’altra scossa di grossa entità, con tanti crolli nelle zone rosse, quelle già chiuse da tempo e non accessibili alla popolazione. Il monumeto più rappresentativo crollato è quello dell’orologio della torre di Novi di Modena, dove c’è un campo dell’Anpas, dove nella notte sono state accolte altre persone impaurite. Trentacinque le scosse da mezzanotte alle 13, il lavoro dei volontari viene ostacolato anche la pioggia battente, ma fortunatamente non ci sono particolari disagi da segnalare.
IL SINDACO DI NOVI DI MODENA, LUISA TURCI: “NOI NON CROLLIAMO” – "La nostra torre è crollata ma noi non crolliamo, siamo in piedi, ce la faremo perché abbiamo le forze per farcela", ha commentato fiduciosa ad Ansa il sindaco di Novi di Modena, Luisa Turci, che aveva già avuto la propria abitazione lesionata, come quella di tanti concittadini, dopo la rovinosa scossa di martedì scorso. "Le nostre priorità devono cambiare, è una situazione che ci cambia la vita attuale", ha aggiunto, con un ‘ricordo’ anche per l’antica torre crollata: "Nonostante i danni batteva ancora le mezz’ore, da ‘malata’ funzionava nonostante fosse quasi giù, ci dava speranza. Ora non c’è più".
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LA CRONACA IN TEMPO REALE DI IERI SERA A CURA DI ANPAS SICILIA
Non ci sono morti nè feriti e questo può bastare per dare un taglio meno tragico alla notizia dell’ultima violenta scossa di terremoto che ha colpito ieri sera alle ore 21,20 l’Emilia Romagna, di 5.1 di forza magnitudo, con epicentro a Novi di Modena, dov’è allestito uno dei due campi di accoglienza di Anpas. La popolazione si è riversata in strada, la macchina di protezione civile sta cercando di riportare la calma. Alcune persone sono state colpite da malore, le squadre sanitarie sono al lavoro per fronteggiare la nuova emergenza.
GIANCARLO ARDUINO A SKY TG24 "STIAMO CERCANDO DI PARLARE CON LA GENTE" (ore 23.03) – Il referente nazionale Anpas presente a Novi di Modena, il piemontese Giancarlo Arduino, è appena intervenuto a Sky Tg24, descrivendo la situazione all’interno del campo Anpas. "E’ andata via la corrente elettrica e per questo la gente è uscita fuori dalle tende, c’è stata qualche caduta – ha spiegato -. Abbiamo attivato subito tutte le squadre sanitarie anche per l’esterno, mentre all’interno posto medico avanzato si stanno risolvendo alcuni casi di persone colte da malore. La situazione è comunque sotto controllo e credo nel giro di pochi minuti potrà rientrare nell’assoluta tranquillità. Stiamo cercando di parlare con la gente, stiamo cercando di svolgere un lavoro sul piano psicologico per trasmettere serenità". In entrambi i campi Anpas, al campo sportivo di Novi di Modena e in piazza Costa a Mirandola si sta provvedendo ad accreditare altra gente rispetto a quella che era già ospite.
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(da ansa.it) – Una lunga scossa di terremoto si è avvertita distintamente a Milano alle 21.22 e anche a Padova dove la gente si è riversata per strada. Una forte scossa di terremoto, della durata di diversi secondi, è stata appena avvertita nelle zone dell’Emilia già colpite dal sisma dei giorni scorsi. La scossa è stata avvertita in modo chiaro anche a Bologna.
SISMA EMILIA: FORTE SCOSSA IN SERATA, MAGNITUDO 5.1 – E’ di magnitudo 5.1, secondo i primi dati non definitivi dell’Ingv, la forte scossa sentita in serata nel nord Itala poco prima delle 21.30. L’epicentro è nella zona compresa tra le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova. La scossa, secondo i primi accertamenti della Protezione civile dell’Emilia-Romagna, ha avuto epicentro tra i comuni di Concordia e San Possidonio, in provincia di Modena.
SCOSSA AVVERTITA ANCHE IN TRENTINO ALTO ADIGE – La scossa di terremoto di questa sera è stata avvertita distintamente anche in Trentino Alto Adige. Si è sentita soprattutto ai piani alti degli edifici sia a Trento che a Bolzano e ha creato qualche preoccupazione.
SOCIAL NETWORK, SCOSSA AVVERTITA TUTTO NORD-EST – Secondo quanto si evince dai commenti sui social network facebook e twitter, la scossa è stata avvertita in gran parte del nord-est dell’Italia, da Vicenza a Trieste, da Parma a Forlì.
INGV, SCOSSA MAGNITUDO 5.1 ALLE 21,20 – E’ stata di magnitudo 5.1 e registrata alle 21.20 la forte scossa registrata nel modenese stasera e sentita in ampie zone del nord-est. L’epicentro, in provincia di Modena, è compreso tra i comuni Concordia, Novi di Modena e San Possidonio, ad una profondità di 9,2 km. I dati, definitivi, sono stati registrati dall’Ingv e resi noti dal Dipartimento della Protezione Civile.
NUOVA SCOSSA; VERIFICHE PER EVENTUALI DANNI – La Protezione civile dell’Emilia-Romagna e le forze dell’ordine sono al lavoro per verificare se la scossa di terremoto di questa sera abbia provocato nuovi danni nelle zone già colpite dal sisma di questi giorni. Dai primi accertamenti non risulterebbero nuovi crolli, ma il lavoro dei soccorritori è ancora in corso. Grande la paura tra gli sfollati che vivono nelle tendopoli e nei centri d’accoglienza allestiti per l’emergenza.
CROLLI A NOVI E A FINALE EMILIA (da tgcom.it) – La torre dell’orologio di Novi di Modena è crollata dopo l’ultima forte scossa di terremoto che ha colpito l’Emilia alle 21.21. L’edificio, che si trovava nella piazza centrale del paese, era già stato lesionato nelle scorse settimane. Crolli sono stati segnalati anche nella zona rossa di Finale Emilia. A quanto si apprende si tratta di strutture già pericolanti.
GIU’ TORRE OROLOGIO NOVI DI MODENA – La forte scossa di terremoto, che questa sera è stata avvertita in tutto il nord Italia, ha fatto crollare la Settecentesca torre dell’orologio di Novi di Modena, già pericolante per il sisma dei giorni scorsi. Lo conferma all’ANSA il Comando provinciale dei Carabinieri di Modena, precisando però che il crollo è avvenuto all’interno della zona rossa, quella interdetta alla popolazione.
IL COORDINAMENTO DEL DI.COMA.C SI TRASFERISCE DEFINITIVAMENTE A BOLOGNA – AL fine di provvedere, senza soluzione di continuità, all’organizzazione tempestiva di ogni azione necessaria al soccorso e all’assistenza alla popolazione nei territori colpiti dalle scosse sismiche nello scorso mese di maggio, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, d’intesa con le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto ha firmato un’ordinanza che istituisce la Direzione di Comando e Controllo – Di.coma.c – nella sede dell’Agenzia regionale di protezione civile della Regione Emilia Romagna.
Con l’istituzione della Di.coma.c a Bologna e la conseguente chiusura del Comitato Operativo riunito, a Roma, dal 29 maggio scorso, il coordinamento delle componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile, a supporto delle attività del Capo Dipartimento, si trasferisce direttamente nella regione più colpita dagli eventi sismici.
Per assicurare la gestione unitaria dell’emergenza da parte del Dipartimento e della Regione nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia ed in previsione del passaggio di consegne che avverrà nella fase successiva allo stato di emergenza, le strutture della Regione Emilia-Romagna sono state da subito integrate nella Di.coma.C.
Per razionalizzare il modello organizzativo di gestione dell’emergenza sul territorio, ovvero le attività volte all’assistenza alla popolazione e alla realizzazione degli interventi provvisionali strettamente connessi alle prime necessità, la Di.coma.C garantirà anche il supporto alle attività dei centri di coordinamento istituiti a livello provinciale che, a loro volta, supportano i centri operativi istituiti dai sindaci nei propri territori.
Il base al modello organizzativo individuato la gestione dell’emergenza nelle province di Mantova e Rovigo avviene rispettivamente per il tramite del Direttore Generale di protezione civile, polizia locale e sicurezza della regione Lombardia e per il tramite del Dirigente Regionale dell’Unità di progetto protezione civile della regione Veneto, che sono responsabili dell’attuazione degli interventi di assistenza alla popolazione per i territori di propria competenza. Entrambi, unitamente al Direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile della regione Emilia-Romagna, prendono parte ad un Comitato interregionale, istituito presso la Di.Coma.C, volto ad assicurare la direzione unitaria degli interventi su tutti i territori colpiti dagli eventi sismici per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza
L’intera struttura di direzione, il cui coordinamento è affidato al Direttore dell’Ufficio Gestione Emergenze del Dipartimento della Protezione civile, è articolata in 12 funzioni di supporto: Tecnica di valutazione, Rilievo di agibilità, Sanità, Volontariato, Logistica, Assistenza alla popolazione, Informazione e comunicazione, Supporto informatico, Supporto Telecomunicazioni, Gestione del personale e automezzi, Autorizzazioni di spesa e supporto amministrativo, a cui si aggiunge la segreteria di coordinamento.
IL CONTRIBUTO DELL’UE PER L’EMERGENZA E LA RICOSTRUZIONE – Oggi domenica 3 giugno, il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani,responsabile per l’industria e l’imprenditoria, e il Commissario alla Politica regionale Johannes Hahn, responsabile per il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) hanno effettuato un sorvolo dei territori dell’Emilia – Romagna colpiti dal sisma. Ad accompagnarli, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli e il Presidente della Regione Vasco Errani.
Obiettivo del sorvolo e dell’incontro il riscontro diretto delle aree colpite dal sisma e delle difficoltà che stanno affrontando le comunita’ locali al fine dell’accesso al contributo dal Fondo di solidarietà dell’UE, strumento comunitario nato nel 2002 per rispondere alle grandi calamità naturali che interessano i territori dei Paesi membri.
Il programma dei lavori ha inoltre previsto un incontro delle Autorità europee con le Autorità regionali e locali presso il Centro Coordinamento Soccorsi di Modena, ubicato nella sede della Protezione Civile Provinciale di Marsaglia, a cui è seguita una conferenza stampa nel corso della quale sono state indicate la priorità per il rilancio del tessuto economico e sociale dei luoghi colpiti dal sisma.
Con l’occasione è stata ribadita la necessità di impiegare al meglio il contributo a fondo perduto del Fondo di Solidarietà destinato a coprire i costi sostenuti dalle Amministrazioni pubbliche per la gestione dell’emergenza. Sono stati inoltre ricordati altri due strumenti dall’Unione Europea attraverso i quali è possibile destinare alla popolazione colpita il 4% del Fondo per lo sviluppo rurale, o riassegnare alla ricostruzione i fondi derivanti dai programmi operativi regionali.